L’arte etiopica del XIII secolo è un tesoro nascosto, una gemma scintillante che riflette la fervida fede e l’abile maestria degli artisti dell’epoca. Tra le innumerevoli opere d’arte che hanno sfidato il tempo, spicca la Stele di Bahta Maryam, un obelisco scolpito che celebra non solo la divinità ma anche l’ingegnosità scultorea del suo autore.
Bahta Maryam, il cui nome significa “Figlio della Dea Maria” in ge’ez, era uno degli artisti più importanti dell’epoca Zagwe. Di lui si conosce poco, come di molti altri artisti medievali etiopi, ma la sua opera ci offre un prezioso assaggio del suo talento e della sua devozione.
La Stele di Bahta Maryam, alta circa 4 metri, è scolpita in pietra granitica e raffigura una figura maschile imponente in posizione eretta. Si tratta probabilmente di un re o di una divinità, con il viso segnato da tratti severi ma autorevoli. Il corpo muscoloso è adornato con un elaborato costume cerimoniale, mentre le mani tengono saldamente una croce e uno scettro.
L’intera stele è decorata con motivi geometrici intricati e simboli religiosi che riflettono la profonda religiosità dell’epoca. Figure di animali stilizzati, come leoni e aquile, si intrecciano con motivi floreali e motivi astratti che evocano un senso di misticismo e sacralità.
Uno dei dettagli più affascinanti della Stele di Bahta Maryam è il suo sguardo fisso e penetrante. Sembra guardare direttamente lo spettatore, invitandolo a riflettere sulla sua potenza divina e sull’importanza della fede. La postura eretta e imponente evoca un senso di dignità e di autorevolezza, mentre la croce e lo scettro simboleggiano il suo potere temporale e spirituale.
Ma oltre alla maestria tecnica, ciò che rende la Stele di Bahta Maryam così unica è il suo messaggio profondo e universale. L’artista ha saputo trasmettere in un unico obelisco sia la forza della fede che la bellezza dell’umanità. La stele celebra non solo la divinità ma anche l’ingegno umano, capace di creare opere d’arte di incredibile bellezza e potenza evocativa.
Analizzando lo Stile e i Simboli:
Caratteristica | Descrizione |
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Stile | Scultura in rilievo con tratti marcati e geometrici |
Materiali | Pietra granitica, scolpita a mano |
Simboli | Croce (simbolismo cristiano), scettro (potere regale), animali stilizzati (forza e spiritualità), motivi floreali (bellezza e vita) |
La presenza di elementi sia cristiani che tradizionali etiopi evidenzia la complessa fusione culturale dell’epoca Zagwe. Il cristianesimo, introdotto in Etiopia nel IV secolo, si era profondamente integrato nella cultura locale, creando un sincretismo unico tra fede e tradizione.
La Stele di Bahta Maryam è solo uno dei tanti esempi straordinari dell’arte etiopica del XIII secolo. Questa arte, spesso trascurata dalla storia dell’arte occidentale, offre una finestra unica su una civiltà ricca di tradizioni, fede e bellezza. È un invito a scoprire un mondo lontano e affascinante, dove la devozione religiosa si fonde con l’ingegno artistico per creare opere d’arte di incredibile potenza evocativa.
La prossima volta che vi trovate di fronte a un’opera d’arte antica, ricordatevi della Stele di Bahta Maryam. Potrebbe essere una semplice stele scolpita in pietra, ma custodisce in sé un messaggio profondo e universale: la capacità dell’uomo di creare bellezza anche nelle condizioni più difficili, e di esprimere la sua fede attraverso il potere dell’arte.